Questo sito web usa cookie per offrirti una migliore esperienza di navigazione. I cookie sono salvati nel tuo browser e salvano le tue abitudini di navigazione per aiutarci a capire come rendere più interessante e utile la tua esperienza.
Tempo di lettura: 2 min.
Parco Cimino: dove la natura regna incontrastata (o quasi)
Lorenzo Ruggieri - 23 Giugno 2022

Per chi non conoscesse Parco Cimino, potrebbe pensare ad un polmone difettoso ma integro, in grado di garantire l’ossigeno ad una città infestata dalla presenza dell’ex Ilva. Lo stesso percorso utile per approdare alla pineta offre un’istantanea completa delle caratteristiche di Taranto: un’immensa distesa di verde da cui è possibile scorgere in lontananza la zona industrializzata.
I trascorsi burrascosi e i vari tentativi di riqualificazione consentono al Parco di assurgere a simbolo della città, di cui certamente rappresenta un vanto e un bene da preservare e consolidare.

Parco Cimino tra sport e natura
Parco Cimino è una riserva affacciata sul mar Piccolo, con ingresso dalla strada statale Taranto – Lecce, all’uscita dalla città di Taranto. L’ampio parcheggio ne conferisce un aspetto imponente, confermato all’interno dai chilometrici percorsi naturalistici che ne narrano la storia. Inoltre, è possibile ottenere informazioni sulla fauna e sulla flora che dominano il Parco. La quiete naturale domina la distesa, promanando solennità e amore verso la vegetazione.

La sua sporgenza sul mar Piccolo consente ai visitatori di ammirare le cristalline acque che hanno contribuito a rendere nota la città, regalando uno scenario alquanto suggestivo. Questi elementi rendono il Parco Cimino una tappa fissa per gli amanti della natura e del fitness. Al suo interno, infatti, è ammessa (e consigliata) la pratica sportiva, grazie all’aria incontaminata (una rarità nel capoluogo ionico). Diversi sono i percorsi da seguire singolarmente o in gruppo, come manifestano le numerose iniziative susseguitesi nel corso degli anni. Il Parco ha ospitato varie volte la Spartan Race, importante kermesse sportiva con gare di resistenza estrema in grado di attirare atleti e visitatori da tutta Italia.
Tuttavia, questo luogo incantevole e stimolante è stato più volte al centro di controversie che hanno portato alla chiusura temporanea della zona. Per innumerevoli periodi il Parco ha versato in uno stato di abbandono, simboleggiando il degrado tarantino. Negli ultimi anni, però, alcuni mirati interventi di riqualificazione e di accrescimento della vegetazione ne hanno favorito la riapertura. L’auspicio è che si prosegua nel rilancio del Parco, unico vero luogo di contrasto alla diossina e all’inquinamento.
Ti è piaciuto questo articolo?
Sostienici